
In questi giorni ha avuto luogo la consultazione referendaria, tra i lavoratori, sul “protocollo welfare”. Domenica prossima, le primarie del nascente Partito Democratico.
Ma che valore possono avere questo genere di consultazioni, a parte quello di una facile ricerca del consenso, di un po’ di marketing e di percentuali da sparare per vendersi poi qualsiasi cosa con lo slogan: “E’ la gente che lo vuole”.
Innanzitutto: chi è che conta i voti? Chi garantisce sulla regolarità degli scrutini e delle modalità di votazione? Già sono scoppiate polemiche a proposito del referendum sul welfare (si dice che ci sia gente che ha votato in più seggi ). E chi garantisce sulla possibilità che tutti gli schieramenti in campo abbiano avuto pari opportunità di far conoscere le proprie argomentazioni? Fonti attendibili mi raccontano di un’assemblea sindacale in una scuola romana, dove il delegato Cgil che doveva spiegare le ragioni del referendum, rispondeva a dubbi e critiche con una serie di “non so”, “non ho ben presente”, “mi devo informare.”
E’ ovvio che alla fine il banco (ovvero chi ha organizzato la consultazione) vince sempre. Lo dimostrano le dichiarazioni del dopo-partita. Veltroni: “ Il referendum sul welfare ha premiato le scelte del governo” . Rutelli: “Un risultato che mette a tacere chi aveva criticato la piattaforma con toni un po’ troppo forzati”. Prodi: “non verrà cambiato il protocollo sul welfare firmato dalle parti sociali, anche se l'esito del referendum è da prendere in seria considerazione”. Folco Giumbola: “Non ci sono stati brogli e lo possiamo dimostrare perché le schede erano su carta carbone”.
Dal punto di vista della democrazia , è un po’ come fare l’elemosina, con la differenza che qui è il mendicante-elettore che deve scucire la moneta. Dalla dichiarazione di intenti di Veltroni: “Nel Partito democratico ognuno sarà e dovrà essere alla stessa stregua dell'altro. Per questo abbiamo voluto il principio ‘una testa, un voto’“. Al modico prezzo di un euro. Presentarsi al seggio muniti di moneta spicciola.