mercoledì 10 ottobre 2007

VOTI A PERDERE


Più la cosiddetta politica si allontana dalla società reale, più i cosiddetti politici si affannano a rassicurare i cittadini-elettori con pacche sulle spalle e inviti alla partecipazione nella fattispecie di consultazioni, referendum, primarie assortite, alla ricerca di un plebiscito o di un’investitura. “Ehi, ragazzi, diteci cosa ne pensate. Preferite Rosy o Walter?”
In questi giorni ha avuto luogo la consultazione referendaria, tra i lavoratori, sul “protocollo welfare”. Domenica prossima, le primarie del nascente Partito Democratico.
Ma che valore possono avere questo genere di consultazioni, a parte quello di una facile ricerca del consenso, di un po’ di marketing e di percentuali da sparare per vendersi poi qualsiasi cosa con lo slogan: “E’ la gente che lo vuole”.
Innanzitutto: chi è che conta i voti? Chi garantisce sulla regolarità degli scrutini e delle modalità di votazione? Già sono scoppiate polemiche a proposito del referendum sul welfare (si dice che ci sia gente che ha votato in più seggi ). E chi garantisce sulla possibilità che tutti gli schieramenti in campo abbiano avuto pari opportunità di far conoscere le proprie argomentazioni? Fonti attendibili mi raccontano di un’assemblea sindacale in una scuola romana, dove il delegato Cgil che doveva spiegare le ragioni del referendum, rispondeva a dubbi e critiche con una serie di “non so”, “non ho ben presente”, “mi devo informare.”
E’ ovvio che alla fine il banco (ovvero chi ha organizzato la consultazione) vince sempre. Lo dimostrano le dichiarazioni del dopo-partita. Veltroni: “ Il referendum sul welfare ha premiato le scelte del governo” . Rutelli: “Un risultato che mette a tacere chi aveva criticato la piattaforma con toni un po’ troppo forzati”. Prodi: “non verrà cambiato il protocollo sul welfare firmato dalle parti sociali, anche se l'esito del referendum è da prendere in seria considerazione”. Folco Giumbola: “Non ci sono stati brogli e lo possiamo dimostrare perché le schede erano su carta carbone”.
Dal punto di vista della democrazia , è un po’ come fare l’elemosina, con la differenza che qui è il mendicante-elettore che deve scucire la moneta. Dalla dichiarazione di intenti di Veltroni: “Nel Partito democratico ognuno sarà e dovrà essere alla stessa stregua dell'altro. Per questo abbiamo voluto il principio ‘una testa, un voto’“. Al modico prezzo di un euro. Presentarsi al seggio muniti di moneta spicciola.

Ti tengo d'occhio


A proposito di voti sprecati: il mio, che diedi nell’ultima tornata elettorale (quella vera, non i sottoprodotti di cui si parla nel post adiacente) a Vladimir Luxuria.
Sei la mia parlamentare di riferimento e io ti tengo d’occhio, Vladimir. L’altra sera ti ho vista da Vespa. Si parlava delle solite cose: trasgender, differenza sessuale… (Vlady, perché qualche volta non parli di qualcos’altro? Ti ricordi del grande Foucault? Diceva, più o meno, che tutto il gran discorrere sulla sessualità e sulla sua presunta liberazione non è altro che una più insidiosa forma di potere, di controllo sui corpi e sulle coscienze dell’individuo moderno ).
A un certo punto del dibattito, si arriva al tema ‘diritto all’assistenza sanitaria per il cambiamento di sesso’ (personalmente, sono anche d’accordo e se passa la legge magari ci faccio un pensierino) . Comunque, a un certo punto, per una volta Vespa fa una domanda sensata. Rivolge il ditino verso Vlad e le fa: “E lei? Perché non ha fatto l’operazione per cambiare sesso?” Vlad lo guarda con i suoi occhioni e dice più o meno: “Io l’intervento di rinoplastica e quello di mastoplastica additiva li ho fatti a spese mie” Ma che c’entra adesso ‘sta storia? Vladimir, ma dove hai la testa? C’è Vespa che ti dà una bella opportunità e tu lo scambi per Elisabetta Gardini?
P.S.: Leggo sulla voce "Luxuria Vladimir" in Wikipedia: “Prima di entrare nel mondo politico, è stato vittima di violenze fisiche nella metropolitana di Londra, da un gruppo di naziskin”. Ovviamente condanno ogni violenza e mi dispiace per Vlad. Ma almeno adesso capisco perché è entrato nel mondo politico…